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Badia a Elmi o Abbazia del Santo Sepolcro San Gimignano

CHIESE E MONASTERI

Badia a Elmi o Abbazia del Santo Sepolcro

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Badia a Elmi o Abbazia del Santo Sepolcro


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L'ex-abbazia benedettina si trova lungo il tratto di fondovalle della via Francigena che congiungeva il castello di Ulignano a Castelfiorentino. L'essere intitolata al Santo Sepolcro faceva della badia una tappa fondamentale del pellegrinaggio gerosolimitano.

Il più antico documento su questa abbazia è l'atto di fondazione redatto il 2 ottobre 1034. In tale atto il fondatore, Adelmo di Subbio, dona all'oratorio da lui fondato, un cospicuo numero di beni e di terre.

Tutto il patrimonio di Adelmo, del fratello Rolando e della moglie Gisla, compresa la badia a Elmi vennero donate al vescovo di Volterra il 24 maggio 1042. La regola del monastero era quella benedettina, ma nel 1073, il vescovo Erimanno, la concesse all'ordine Camaldolese. La donazione venne confermata prima da papa Alessandro II con una bolla del 24 marzo 1074, poi da papa Gregorio VII.

Nel corso del XIII secolo l'autorità della badia crebbeestendendo la sua giurisdizione a diverse chiese e i suoi monaci fondarono altri eremi come quello di San Mariano a Montignoso (Gambassi Terme).

Il 12 maggio 1421 la badia a Elmi e la vicina Badia a Cerreto vennero unite al monastero di Santa Maria degli Angeli, appartenente all'ordine Cistercense. Dopo questa unione tutto il complesso venne adibito ad uso agricolo. Per lo svolgimento delle funzioni religiose vi rimase un solo sacerdote.

Nel 1576 in occasione della vista apostolica il complesso religioso risulta non utilizzato. Nel secolo seguente la chiesa venne ridotta a semplice oratorio dedicato a Santa Maria della Neve.

La badia a Elmi venne ufficialmente soppressa  nel 1652 e trasformata in villa padronale.

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