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Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano Colle di Val d'Elsa
CHURCHES AND MONASTERIES
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Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano
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Le prime testimonianze storiche risalgono al 972 quando è nominata in un atto di vendita tra una sua chiesa suffraganea e il marchese Ugo di Toscana. Il ruolo della chiesa crebbe notevolmente nel corso del XII secolo. In quel tempo i pievani avevano anche la funzione di notai e in loro presenza venivano stipulati atti di notevole importanza. I pievani mantennero la loro indipendenza anche durate tutto il XIII secolo. Le testimonianze sulla vita della pieve nel XIII secolo riportano che il 24 gennaio 1230 il pievano Fidanza fosse insieme al vescovo di Volterra Pagano Pannocchieschi all'interno del castello di Gambassi, in quel momento assediato dai Sangimignanesi i quali, una volta preso il castello incaricano il pievano di raccogliere il giuramento di fedeltà degli abitanti; il 1 dicembre 1265 risulta che il pievano Bertoldo fosse stato nominato rappresentante di diverse pievi e chiese durante un sinodo diocesano a Volterra. Le rendite della chiesa erano buone , grazie soprattutto alle fiere del bestiame che si tenevano nella valle sottostante che divide la pieve di Coneo dall'abbazia di Coneo, ma molto instabili anche a causa della scarsa popolazione che abitava il suo territorio che non garantivano entrate stabili in occasione della decime. Nel corso del XV secolo la chiesa venne progressivamente abbandonata al suo destino, Tra il XVII e il XVIII secolo il patronato della pieve passò ai signori di Picchena i quali non si occuparono minimamente di restaurare il complesso tanto che il 12 aprile 1719 il fonte battesimale fu trasferito nella Badia a Coneo che assunse anche le funzioni parrocchiali. Un primo restauro fu effettuato nel 1741 ma solo nel 1982 si è provveduto a consolidare tutto l'edificio.
La facciata, originariamente a salienti mostra la parte superiore rivestita da un vivace paramento bicromo. La parte inferiore è composta da conci di calcare disposti orizzontalmente mentre al centro si apre il portale che è coronato da un architrave di arenaria dalla tonalità dorata; sopra l'architrave è collocato un arco con archivolto bicromo e una ghiera decorata con losanghe in cotto. Nella lunetta si apre una finestrella quadrata. La parte superiore, presenta un rivestimento bicromo realizzato con una fila di pietre bianche alterante a due file di mattoni rossi. Sulla parte destra della facciata, in origine , era posto il campanile, che deve essere crollato o forse lasciato incompiuto; del campanile resta oggi, inglobato nella facciata, solo un occhio incassato realizzato in cotto. Nella parte alta della facciata è posta una galleria cieca realizzata da semicolonne inserita all'interno di una cornice marcapiano; al centro della galleria si apre una bifora con la cornice modanata mentre gli archetti pensili presentano denti di risega e si appoggiano ad una colonnina conclusa da un capitello cubico. La tribuna in origine doveva mostrare solamente il vano semicilindrico dell'abside centrale e le absidi laterali non mostrano all'esterno la curvatura ma è inserita all'interno della spessa muratura; le absidi minori presentavano entrambe una monofora a doppio strombo che in quella di destra oggi appare tamponata mentre di quella di sinistra rimangono le tracce nella muratura.In origine l'interno si presentava diviso in tre navate terminanti in altrettante absidi. Le pareti interne sono ancora in parte coperte con un intonaco realizzato in epoca barocca. Della struttura originaria rimangono i quattro archi che separano la navata centrale da quella di destra ma soltanto la campata vicina al presbiterio, rialzato di due gradini, si può far risalire alla primissima versione della pieve di Coneo. Partendo dall'ingresso la prima campata è voltata a botte e si appoggia ad una semicolonna, la seconda campata ha semicolonne molto simili alla precedente ed è coronata da capitelli scolpiti; il primo capitello presenta una decorazione a motivi vegetali quali grandi foglie ricurve e festoni mentre il secondo presenta della cariatidi togate.
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